Definizione del problema
Dopo l’esperienza di tutoraggio “passivo” i bambini di II C hanno chiesto di poter insegnare a loro volta ai compagni più piccoli della scuola materna. La proposta è stata raccolta e lo scambio è cominciato su attività relative al numero e a giochi logici.
Relazione di aiuto a scuola
Un gruppo di 6 bambini di II C sono andati alla scuola materna per lavorare con i bambini di 5 anni (due bambini della classe seconda dovevano far giocare 2-3 bambini della materna) sulle attività seguenti:
- conservazione del numero, confronti di quantità attraverso la corrispondenza biunivoca;
- gioco con le carte degli insiemi equipotenti; Gioco dei percorsi; gioco dell’oca.
I bambini di seconda dovevano per prima cosa spiegare il gioco. Questo ha comportato qualche difficoltà in quanto predomina ancora il linguaggio egocentrico in cui il bambino dà per scontato che il compagno sappia quello che lui sa già e non riesce a descrivere per farsi capire. Per questo motivo invece di spiegare tendevano a “far vedere come si fa”. I piccoli erano comunque molto interessati e hanno partecipato attivamente.
Proposta di attività:
- fare una riflessione sulle attività proposte;
- sperimentare una o più attività proposte;
- progettare attività sull’esempio di quelle proposte
I BAMBINI INSEGNANO AI BAMBINI
L’inserimento dei bambini di tre anni nella scuola dell’infanzia rappresenta per ogni bambino un momento molto importante.
È proprio da questa considerazione che nasce l’idea di progettare un percorso ben delineato per “accogliere” non solo nei primi giorni di scuola, ma in tutto l’anno scolastico, ciascun bambino.
Le emozioni, le paure, che il bambino dovrà superare sono di varia natura: alcune legate al distacco dai genitori, altre alla capacità di rapportarsi con i coetanei e con le nuove figure di riferimento o anche semplicemente paure legate alla necessità di dover contare sulle proprie capacità.
Il seguente percorso ha come obiettivo formativo quello di facilitare il passaggio dall’ambiente familiare a quello scolastico.
Questo comporta una progettazione di tempi, spazi e di attività congrue con le esigenze dei bambini e delle famiglie.
In questo primo periodo è di grande aiuto il contributo che possono dare i bambini più grandi che assumono essi stessi un ruolo di sostegno, guida, esempio, promuovendo un’azione di tutoring nei confronti dei nuovi arrivati.
I bambini più grandi, guidati dalle insegnanti, struttureranno un percorso specifico che porti il bambino più piccolo, nelle prime settimane di scuola, a superare il distacco dai genitori, a muoversi con sicurezza nell’ambiente scolastico, a creare legami di amicizia, ad assumere iniziative nei confronti di oggetti e materiali e usare un linguaggio comunicativo comprensibile.
L’obiettivo formativo dell’UdA per l’accoglienza:
- Accogliere i bambini e le loro famiglie e favorire il positivo inserimento.
La metodologia usata, sarà quella dell’esplorazione e del gioco finalizzata a
- Favorire un buon inserimento.
- Favorire lo star bene nel nuovo contesto.
- Favorire l’ingresso di bambini piccoli nel gruppo.
- Favorire la relazione tra pari.
- I bambini di 4 e 5 anni propongono di realizzare giochi per conoscersi, esempio: il gioco del nome mentre ci si passa la palla. Nel caso del gioco della palla, possono eventualmente giocare prima loro e mostrare in questo modo il passaggio dell’oggetto di mano in mano.
- Mentre i bambini di 3 anni superano gradatamente il distacco i bambini di 4 e 5 anni possono predisporre cartelloni illustrati che serviranno per presentare gli angoli e i materiali della classe, poi a piccoli gruppi, accompagnano i compagni più piccoli alla scoperta delle meraviglie che si trovano nella classe: gli angoli, predisposti per le attività, ed i giochi strutturati e non con i quali possono iniziare a giocare: lego, puzzle, la pista delle macchinine, gli animali in miniatura ecc.
- Il gruppo di bambini di 4 e 5 anni prepara cartelli che serviranno per far conoscere i vari ambienti della scuola: i bagni, le aule, il salone, l’ingresso, il refettorio, la cucina, la palestra, ecc. a distanza di una settimana, l’insegnante presenta il filo curiosane, un grosso gomitolo di corda colorata, che i bambini di 5 anni tengono in mano ed invita tutti a seguirlo. Il filo curiosane, accompagna i bambini negli ambienti della scuola e ogni luogo sarà “raccontato” da un bambino. Per interiorizzare meglio la conoscenza dei vari ambienti è importante presentarne due o tre per volta.
- Il momento del pranzo è particolare e crea in alcuni bambini di 3 anni ansia e pianto. La vicinanza di un compagno più grande lo aiuta a sentirsi meno in difficoltà. Occorre che i bambini di 5 anni ripercorrano il vissuto relativo al loro inserimento, per essere in grado di aiutare i nuovi arrivati. Può aiutare anche la realizzazione insieme di cartelloni sul cibo, cercando immagini sui giornali, ritagliarle ed incollarle. Oppure se fossi cibo io sarei……. Una mela, incollando ad esempio l’immagine di una mela disegnando poi la testa, le gambe e le braccia. Questi cartelloni e disegni possono abbellire la sala da pranzo e nello stesso tempo, accompagnare i bambini nel nuovo ambiente.
- Ricordare le funzioni d’uso dei vari ambienti richiede la realizzazione di cartelloni da parte di tutti i bambini.
- I cartelloni realizzati durante l’esperienza, le fotografie e verbalizzazioni, serviranno per documentare questo primo periodo dell’anno scolastico.
- La verifica dell’UdA relativa al primo periodo valuterà con la modalità dell’osservazione, l’efficacia degli interventi in relazione:
INDICATORE: Partecipa alla vita di gruppo nelle attività ludiche e nel lavoro.
3 anni Gioca spontaneamente negli angoli della sezione da solo e/o con i compagni |
4 anni Gioca in tutti gli angoli della sezione con i compagni |
5 anni Gioca in tutti gli angoli della sezione cooperando con i compagni |