Il decreto ministeriale n° 47/2006 invita le scuole a sperimentare modelli di utilizzazione di una quota parte dell’orario complessivo, fino al 20% , per realizzare compensazioni tra le discipline o per introdurre nuove discipline e attività nel rispetto dell’autonomia progettuale, organizzativa e didattica.
La normativa
La normativa sul curricolo locale ha già una sua storia relativamente recente.
Art. 8 DRP 275/99
DL 243/2000
L53/2004
D.M. 47/2006
Quest’ultimo si innesta nel quadro attuale degli intendimenti curricolari che le scuole sono chiamate a definire.
Il curricolo regionale va usato come strumento di arricchimento del curricolo d’Istituto.
La lettura del testo del Curricolo Regionale ci mette di fronte a sei aree tematico-formative:
- Identità e tradizione : la risorsa per fondare l’identità, la diversità e l’integrazione.
- Formazione istituzionale: conoscere le istituzioni, l’organizzazione sociale e politica, la genesi storica della società e delle istituzioni, partendo dalla dimensione locale fino a giungere a quella internazionale.
- Pensiero critico
- Ambiente e sviluppo sostenibile: assumere comportamenti rispettosi verso l’ambiente.
- Salute e benessere: esercitare un controllo sui fattori che migliorano la salute .
- Sicurezza: adottare comportamenti sicuri per la fruizione degli spazi di vita ed attivare lo sviluppo della consapevolezza del rispetto dell’integrità fisica propria ed altrui.
Quali ricadute hanno queste riflessioni sul nostro impianto curricolare?
Vediamo le sei aree tematico-formative in riferimento al lavoro che si svolge nel nostro I.C.
Sicurezza- Salute e benessere – Ambiente e sviluppo sostenibile-Formazione istituzionale : sono da sempre presenti nel nostro I.C., nella pratica quotidiana, nella programmazione educativo-didattica, trasversalmente e verticalmente; adesso trovano la propria collocazione all’interno del curricolo di Cittadinanza e Costituzione.
La tradizione nel Documento viene vista come una risorsa per fondere l’identità, la diversità e l’integrazione sociale.
In una realtà sociale che è oggi il risultato della compresenza e della commistione di culture differenti, i tempi sono maturi per andare oltre, perché tutta la cultura è altra da ciò che è stata in passato.
In questo scenario, tuttavia , c’è ancora posto per la tradizione, che spogliata dai suoi retaggi viene ripensata e riproposta a partire dalla sua valenza coesiva per fare da collante ad una nuova società e ad una nuova cittadinanza.
Il pensiero critico: è lo scopo primo e ultimo dell’azione educativa, obiettivo principe di tutto il lavoro impostato sulle competenze.